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Questo articolo è stato pubblicato il 1 aprile 2013 alle ore 13:32.

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Nella tarda mattinata di oggi gli uffici relazioni esterne delle principali banche e aziende che regolano il commercio online, inclusi alcuni enti italiani quali l'Intesa Sanpaolo, si sono trovate davanti ad una brutta sorpresa. Si tratta di un'e-mail di Konstantin Ivanov, matematico russo trapiantato in Canada, all'Università del Labrador, che afferma di aver trovato un metodo per attaccare la crittografia RSA, la più usata in assoluto per garanire la sicurezza delle transazioni via internet. Il messaggio è lapidario: «Ho rotto la RSA. L'articolo verrà pubblicato su arXiv entro 24 ore. Prendete tutte le vostre precauzioni.» L'e-mail sembra autentica: da una verifica essa risulta essere effettivamente stata mandata dai server dell'Università.
Il direttore del Dipartimento di Matematica, dove Ivanov lavora, contattato dal Financial Times, ha risposto che oggi egli non si è recato al lavoro, e sembra irreperibile anche a casa, probabilmente per evitare l'eccessiva pressione mediatica. In seguito ha rilasciato il seguente comunicato, in cui ha chiarito anche alcuni termini della questione: «La crittografia RSA si basa su una proprietà dei numeri interi. Alcuni di questi non si possono dividere senza resto per nessun altro numero intero e sono detti primi, ad esempio 2, 3, 5, eccetera. Tutti gli altri possono essere scritti come prodotto di numeri primi, anche ripetuti, ma capire quali sono i numeri primi che moltiplicati tra loro danno il numero da cui si era partiti era considerato, fino a ieri, un problema difficile, e su questa difficoltà si reggeva la sicurezza delle transazioni finanziarie via internet. Probabilmente Ivanov ha scoperto il meccanismo che regola questa proprietà dei numeri, mettendo così a repentaglio anche i sistemi crittografici che vi sono basati. La cosa era nell'aria da diverso tempo, ma il traguardo sembrava ancora lontano. Non è detto però che sia tutto perduto: spesso, nella storia recente, la rottura di un sistema crittografico apriva strada a tali scoperte matematiche da crearne uno ancora più sicuro. Chiaramente siamo in trepidante attesa dei suoi risultati precisi, di cui malvolentieri parlava con i colleghi», ha dichiarato.
A noi non rimane che augurarci che il colpo assestato al commercio online non sia così forte, ed avviare una riflessione sulla forte dipendenza del mondo finanziario dagli strumenti matematici incomprensibili spesso non solo al grande pubblico, ma anche agli operatori del settore.

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