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spazializzazioni
Ricreare l'impressione di un ambiente sonoro tridimensionale è una sfida tecnica
non da poco.
Ci sono due diversi approcci:
Un metodo punta sul ricreare esattamente in una piccola
zona di spazio l'ambiente sonoro che si desidera; si tratta di coprire pareti di
altoparlanti pilotati ciascuno con un ben preciso segnale, in modo da ricostruire
(in virtù del teorema di Helmholtz-Kirchoff) il più esattamente possibile
il segnale ondoso nel mezzo.
L'altro metodo punta sul ricostruire esattamente il segnale che arriva a ciascuna
orecchia, e ad usare cuffie di buona qualità. Questo approccio non necessita
di un locale particolarmente attrezzato, ma deve superare due difficoltà:
occorre conoscere molto bene il modo in cui la testa e le orecchie rispondono
all'arrivo di un segnale sonoro; occorre modificare i segnali inviati alle due
orecchie quando ci sono movimenti della testa, e per questo le cuffie devono
avere un meccanismo che ne determini la posizione.
Qui possiamo fare solo qualche esperimento con l'uso delle normali cuffie.
Proviamo ad immaginare di fare muovere una sorgente monofonica; il programma
muovi.f90 funziona in modo simile al
moto1.f90 che abbiamo già provato.
Si invita lo studente a tradurlo in C.
Per confronto abbiamo questi due files
monoaural.cdr e
binaural.cdr
che sono descritti in README.TXT e che
provengono da un lavoro di Master di Phil Brown: per dare l'impressione di
una posizione spaziale si è ricorso a dei filtraggi che simulino la
diversa risposta dell'orecchio umano a suoni provenienti da diverse posizioni.
A volte comunque ci si accontenta solo di aumentare la separazione tra i due
canali stereo:
un programmino semplice ma in certi casi utile è questo spazializza.c.
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