\documentclass[a4paper,11pt] {article} \usepackage{amsmath} \usepackage{amssymb} \usepackage[italian]{babel} \pagestyle{empty} \mag \magstep1 \oddsidemargin -1.0truecm \marginparsep -1.0truecm \textwidth 190truemm \begin{document} \centerline{\bf ESERCIZIO DI LABORATORIO DI COMUNICAZIONE} \centerline{\bf MEDIANTE CALCOLATORE} \centerline{\bf Corso di Laurea in Matematica} \centerline{\bf a.a. 2015/16} \centerline{\bf ------------------------------------------------ } \begin{itemize} \item Nome: {\bf Alessio} \item Cognome: {\bf Ristori} \item Numero di matricola: {\bf 546350} \end{itemize} \vskip 2 cm \qquad Il recente ritrovamento di un libro perduto dell'{\it Aritmetica} di Diofanto dimostra che il matematico alessandrino, nonostante non conoscesse la formula $$e^{i\pi}+1=0$$ era in grado di dimostrare il seguente teorema. \vskip 1 cm \textbf{Teorema}. Sia $x\in \mathbb{R} $. Allora, per ogni numero reale $\varepsilon>0$, esistono $z\in\mathbb{C}$ e un numero primo $p$ tali che $$\pi^4+\pi^5=e^6$$ \end{document}