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  1. \chapter{Studio delle Vibrazioni}
  2.  
  3. In questo capitolo ci occuperemo di capire come si comporta un sistema elastico, ovvero
  4. un sistema di masse collegate da mollle. In questo modo potremo modellizzare, ad esempio,
  5. strumenti musicali (come le corde di una chitarra o un tamburo) o un generale sistema
  6. dinamico costituito da masse e molle. %TODO: Inserire qualche altro esempio pratico
  7.  
  8. \section{Sistemi discreti}
  9. \subsection{L'oscillatore armonico}
  10. Il nostro scopo sarà, principalmente, risolvere sistemi complicati la cui soluzione esatta non
  11. si riesce a calcolare (o non si riesce a farlo agevolmente) direttamente con un foglio ed una penna,
  12. ma per capire di cosa ci occuperemo
  13. è utile cominciare con un esempio noto. \\
  14. \begin{wrapfigure}{l}{70mm}
  15. \begin{tikzpicture}[scale=0.8]
  16. % Il terreno
  17. \draw[->] (0,0) -- (7,0) node[anchor=south west] {$x$};
  18.  
  19. % La parete
  20. \draw (1,0) -- (1,2.8);
  21. \foreach \i in {0,...,12}
  22. \draw (1,0.2 * \i) -- (0.8, 0.2*\i + 0.2);
  23.  
  24. % La molla
  25. \begin{scope}[thick]
  26. \foreach \i in {1,1.5,...,3.5}
  27. \draw (\i,0.5) -- (\i+0.25,1);
  28. \foreach \i in {1,1.5,...,3.5}
  29. \draw (\i+0.25,1) -- (\i+0.5,0.5);
  30.  
  31. % E la massa
  32. \draw (4,0) rectangle (5.5,1.5);
  33. \fill[gray!28] (4,0) rectangle (5.5,1.5);
  34. \end{scope}
  35.  
  36. \end{tikzpicture} \caption{L'oscillatore armonico} \label{fig:vib:oscarm}\end{wrapfigure}
  37. Consideriamo il sistema costituito da una massa $m$ attaccata tramite una molla di costante
  38. elastica $K$ e lunghezza a riposo nulla ad una parete (tralasciando la gravità), ovvero il sistema
  39. in Figura~\ref{fig:vib:oscarm}.\\
  40. Questo è un problema di cui conosciamo la soluzione esatta anche se introduciamo una dissipazione proporzionale
  41. alla velocità $-\gamma v$. Abbiamo infatti che la forza applicata sul blocchetto è
  42. \[
  43. F = -Kx - \gamma \dot{x}
  44. \]
  45. da cui , ricorando l'uguaglianza $F = ma = m\ddot{x}$ si ottiene l'equazione differenziale
  46. \begin{equation}
  47. m \ddot{x} = -K x -\gamma \dot{x}
  48. \end{equation}
  49. Se aggiungiamo le condizioni iniziali $x(0) = x_0$ e $\dot{x}(0) = v_0$ la soluzione è anche unica.
  50. Se consideriamo infatti una soluzione del tipo $x(t) = e^{\lambda t}$ abbiamo che
  51. \[
  52. \dot{x}(t) = \lambda e^{\lambda t} \qquad \ddot{x}(t) = \lambda^2e^{\lambda t}
  53. \]
  54. e quindi $x$ è soluzione se e solo se
  55. \[
  56. m \lambda^2 e^{\lambda t} = -K e^{\lambda t} - \gamma \lambda e^{\lambda t}
  57. \]
  58. e considerando che l'esponenziale non è mai nullo questo si verifica solo se
  59. \[
  60. m \lambda^2 + \gamma \lambda + K = 0
  61. \]
  62. Escludendo il caso in cui il determinante è $0$ abbiamo due scelte per $\lambda$, che possono
  63. essere reali o complesse. Nel caso reale i due esponenti ci danno una base dello spazio delle soluzioni.
  64. Nel caso complesso possiamo osservare che, essendo le soluzioni coniugate, abbiamo che
  65. \[
  66. \lambda = \alpha + \beta i \qquad \con{\lambda} = \alpha - \beta i
  67. \]
  68. e quindi
  69. \[
  70. e^{\lambda t} = e^{\alpha}( \cos{\beta t} + i \sin{\beta t}) \qquad e^{\con{\lambda} t} =
  71. e^{\alpha}(\cos{\beta t} - i \sin{\beta t})
  72. \]
  73. dalle quali si ottiene che $e^{\alpha t}\cos{\beta t}$ e $e^{\alpha t}\sin{\beta t}$ sono ancora
  74. una base per lo spazio delle soluzioni. \\
  75. Nel caso con determinante nullo si può mostrare che prendendo $e^{\lambda t}$ e $te^{\lambda t}$ queste
  76. sono ancora una base. In ogni caso, siamo in grado di risolvere esattamente il nostro problema imponendo
  77. le condizioni iniziali.
  78.  
  79. Ci piacerebbe ora generalizzare questo procedimento in situazioni più generali e più complicate. In particolare,
  80. vorremmo costruire un modello matematico di qualche situazione di reale interesse, come la seguente
  81.  
  82. \subsection{La corda di una chitarra}
  83. Possiamo modellizzare la corda di una chitarra come in Figura~\ref{fig:vib:cordachitarra}, ovvero come $N$
  84. masse collegate fra loro da $N-1$ molle e fissate, sempre tramite molle, a dei supporti laterali.
  85. \begin{figure}[ht!]
  86. \begin{center}
  87. \begin{tikzpicture}
  88. % Supporto sx
  89. \draw (0,0) rectangle (1,2);
  90. \fill[gray!30] (0,0) rectangle (1,2);
  91.  
  92. %% Serie di molle
  93. \draw[snake=snake] (1,1) -- (2,0.5);
  94. \draw (2.2,0.5) circle (0.2) node {$1$};
  95. \draw[snake=snake] (2.4,0.5) -- (3.2,1.1);
  96. \draw (3.4,1.1) circle (0.2) node {$2$};
  97. \draw[snake=snake] (3.6,1.1) -- (4.2,0.5);
  98. \draw (4.4,0.5) circle (0.2);
  99. \draw[snake=snake] (4.6,0.5) -- (5.8,1.5);
  100. \draw (6.0,1.5) circle (0.2);
  101. \draw[snake=snake] (6.2,1.5) -- (7.4,0.6);
  102. \draw (7.6,0.6) circle (0.2) node {$N$};
  103. \draw[snake=snake] (7.8,0.6) --(9,1);
  104.  
  105. %% Bloccketto finale
  106. \draw (9,0) rectangle (10,2);
  107. \fill[gray!30] (9,0) rectangle (10,2);
  108. \end{tikzpicture}
  109. \caption{Modello di una corda di chitarra}
  110. \label{fig:vib:cordachitarra}
  111. \end{center}
  112. \end{figure}
  113. Questo modello non è più rappresentato da una equazione differenziale, ma da un sistema di equazioni.
  114. In tutta generalità possiamo assumere che le particelle $p_i$ abbiano massa $m_i$ e che la molla che collega
  115. $p_{i-1}$ con $p_{i}$ abbia costante elastica $k_i$. Indichiamo inoltre con $\gamma_i$ la costante di attrito
  116. della $i$-esima particella. Possiamo scrivere l'equazione del moto di questa proiettandola sugli assi:
  117. \begin{equation}
  118. \left\{ \begin{array}{ll}
  119. \ddot{x_i} m_i &= -k_i (x_i - x_{i-1}) - k_{i+1}(x_i - x_{i+1}) - \gamma_i \dot{x_i} \\
  120. \ddot{y_i} m_i &= -k_i (y_i - y_{i-1}) - k_{i+1}(y_i - y_{i+1}) - \gamma_i \dot{y_i}
  121. \end{array} \right.
  122. \end{equation}
  123. Queste possono essere risolte indipendemente per determinare il movimento orizzontale e verticale delle
  124. particelle. Per affrontare la risoluzione è conveniente scrivere l'equazione in forma matriciale.
  125.  
  126. Sia $y = \trasp{(y_1, \ldots, y_n)}$, $M$ la matrice diagonale tale che $m_{ii} = m_i$ e $R$ la
  127. matrice diagonale tale che $r_{ii} = \gamma_i$. Costruiamo infine la matrice $K$ costruita in questo
  128. modo
  129. \[
  130. K = \left[ \begin{array}{cccccc}
  131. \ddots & \ddots & & & & \\
  132. \ddots & \ddots & \ddots & & & \\
  133. & -k_i & k_i+k_{i+1} & k_{i+1} & \\
  134. & & \ddots & \ddots & \ddots & \\
  135. \end{array} \right]
  136. \]
  137. ovvero in modo che le equazioni di prima si possano scrivere nel seguente modo
  138. \begin{equation}
  139. My'' + Ry' + Ky = 0
  140. \end{equation}
  141. Usiamo ora un piccolo trucco per riportare questa equazione differenziale del secondo ordine ad una
  142. del primo. Definiamo $w = (y,y')$ il vettore ottenuto giustapponendo il vettore $y$ e la sua derivata.
  143. Riscrivendo il sistema\footnote{Stiamo tacitamente assumendo che $M$ sia invertibile ma questo è piuttosto
  144. ragionevole in quanto il determinante di questa è il prodotto delle masse e quindi è $0$ solo se almeno una
  145. delle masse è $0$, situazione che non siamo interessati a rappresentare con il nostro modello} si ottiene
  146. \begin{equation}
  147. w' = \left[ \begin{array}{cc|cc}
  148. \sblocko{0}{2} & \sblocke{I}{2} \\
  149. & & & \\ \hline
  150. \sblocko{M^{-1}K}{2} & \sblocke{M^{-1}R}{2} \\
  151. & & & \\
  152. \end{array} \right] w = Aw
  153. \end{equation}
  154. Supponiamo ora per semplicità che $A$ sia diagonalizzabile, ovvero $A = SDS^{-1}$. Si ha in questo caso
  155. che $w = SDS^{-1}w$ e quindi $S^{-1}w = DS^{-1}w$ dove $D$ è diagonale. Ponendo $z = S^{-1}w$ si ottiene
  156. $z_i = z_i d_{ii}$ e quindi ci si può ricondurre al caso precedente con la soluzione per componenti
  157. $z_i(t) = e^{d_{ii} t}$.
  158. \begin{os}
  159. Osserviamo che, in realtà, conosciamo la soluzione di questa equazione differenziale, e la conosciamo
  160. esplicitamente in ogni caso. Infatti è una verifica piuttosto immediata (e, più probabilmente, un fatto noto)
  161. che $\frac{d}{dt} \Exp{tA}w_0 = A\Exp(tA)w_0$ e quindi è soluzione del nostro problema di Cauchy. Sorge spontanea
  162. la domanda: ``Perché abbiamo sviluppato tutto il ragionamento precedente?''. La riposta è che valutare questa
  163. soluzione per un certo $t$ ha un costo computazionale molto alto. \`E quindi inaccettabile il costo che si ottiene
  164. per la valutazione in tutti i punti che interessano a noi per ottenere un suono bem campionato (circa 44100 al secondo).
  165. \end{os}
  166.  
  167. \section{Sistemi continui} \label{sec:vibsistcont}
  168. \subsection{Generalizzazione del caso delle $N$ masse}
  169. Supponiamo di avere una corda tesa fra due supporti fissi, che viene, in un'istante $t = 0$ messa in
  170. una certa posizione con una data velocità iniziale. Siamo interessati a studiare il successivo moto
  171. della corda e le sue vibrazioni, come abbiamo fatto nel caso di $N$ particelle discrete. \\
  172. Consideriamo la seguente formalizzazione matematica di questo problema. Possiamo descrivere il moto della
  173. corda parametrizzando i suoi punti tramite la coordinata orizzontale $x$ e introducendo una funzione
  174. $u(x,t)$ che definisce la posizone del punto individuato dalla coordinata $x$ al tempo $t$, come si vede nella
  175. Figura~\ref{fig:corda}. \\
  176. \begin{wrapfigure}{l}{70mm}
  177. \begin{tikzpicture}
  178. % Blocchetto 1
  179. \draw (0,0) rectangle (1,2);
  180. \fill[gray!30] (0,0) rectangle (1,2);
  181.  
  182. % Corda
  183. \draw[very thick] (1,1) .. controls (2.5,2) and (3.5,2) .. (5,1);
  184.  
  185. % Secondo blocchetto
  186. \fill[gray!30] (5,0) rectangle (6,2);
  187. \draw (5,0) rectangle (6,2);
  188.  
  189. % E qualche chiarimento :)
  190. \draw[->] (-0.5,-0.5) -- (6.5,-0.5) node[anchor=south] {$x$};
  191. \draw (1,-0.4) -- (1,-0.6) node[anchor=north] {$0$};
  192. \draw (5,-0.4) -- (5,-0.6) node[anchor=north] {$l$};
  193.  
  194. \draw[dashed] (3,-0.5) -- (3,1.75) node[anchor=south] {$u(x,t)$};
  195. \end{tikzpicture}
  196. \caption{Rappresentazione della corda}
  197. \label{fig:corda}
  198. \end{wrapfigure}
  199. Un'analisi fisica del fenomeno\footnote{che non è nostro interesse mostrare ora} porta alla seguente
  200. equazione differenziale:
  201. \[
  202. \frac{\partial^2 u}{\partial t^2} - \sigma \frac{\partial^2 u}{\partial x^2} = 0
  203. \]
  204. dove $\sigma > 0$ è una costante determinata dalla gravità, dalla tensione e dalla densità
  205. della corda. Prima di risolverla imponiamo le condizioni al contorno
  206. \[
  207. u(0,t) = u(l,t)
  208. \]
  209. che ci permettono di controllare che gli estremi della corda siano sempre fissati ai supporti, e
  210. le condizioni iniziali
  211. \[
  212. u_0(x) = u(x,0)
  213. \]
  214. che dà la posizione iniziale e
  215. \[
  216. v_0(x) = \frac{\partial u}{\partial t}(x,0)
  217. \]
  218. che esprime la velocità iniziale di ogni particella. Questa formalizzazione si può facilmente estendere
  219. supponendo di avere una membrana introducendo $u(x,y,t)$.
  220.  
  221. Per ora siamo particolarmente interessati a studiare se esistono delle soluzioni in cui tutti i punti
  222. si muovano con la stessa frequenza $\omega$, anche se eventulamente con diversa ampiezza. Si tratta
  223. di trovare una soluzione della forma
  224. \[
  225. u(x,t) = v(x) \cdot \cos{(\omega t)}
  226. \]
  227. Osserviamo che data una $u$ di quest forma le derivate parziali diventano
  228. \[
  229. \frac{\partial^2 u}{\partial t^2} = -v(x) \omega^2 \cos(wt) \qquad \frac{\partial^2 u}{\partial x^2} = v''(x) \cos(wt)
  230. \]
  231. e quindi l'equazione differenziale risulta essere
  232. \[
  233. \cos(wt) \left[ -\omega^2 v(x) - \sigma v''(x) \right] = 0
  234. \]
  235. che può essere identicamente nulla solo se
  236. \[
  237. \omega^2 v(x) + \sigma v''(x) \equiv 0 \iff v''(x) = -\frac{\omega^2 v(x)}{\sigma}
  238. \]
  239.  
  240. \subsection{Discretizzazione del modello}
  241.  
  242. Per risolvere effettivamente il problema supponiamo di suddividere l'intervallo $[0,l]$ in $n+1$
  243. punti equidistanti $x_0, \ldots, x_{n+1}$ tali che $x_0 = 0$ e $x_{n+1} = l$. Si avrà dunque
  244. che $x_i - x_{i-1} = h = \frac{l}{n+1}$. \\
  245. Per comodità poniamo $v(x_i) = v_i$ la posizione dell'$i$-esimo
  246. punto.
  247. Assumiamo ora che la soluzione dell'equazione differenziale sia di classe $C^4$ su $[0,l]$, e facciamo
  248. lo sviluppo in serie centrato in un generico punto $x_i$.
  249. \[
  250. v(x_i + h) = v_{i+1} = v_i + hv'(x_i) + \frac{h^2 v''(x_i)}{2} + \frac{h^3 v^{(3)}(x_i)}{6} + \frac{h^4 v^{(4)}(\xi_i)}{24}
  251. \]
  252. dove $\xi_i \in (x_i , x_{i+1})$.
  253. Analogamente si ottiene
  254. \[
  255. v(x_i - h) = v_{i-1} = v_i - hv'(x_i) + \frac{h^2 v''(x_i)}{2} - \frac{h^3 v^{(3)}(x_i)}{6} + \frac{h^4 v^{(4)}(\eta_i)}{24}
  256. \]
  257. dove $\eta_i \in (x_{i-1}, x_i)$. Sommando queste due si ha
  258. \[
  259. v_{i+1} + v_{i-1} = 2v_i + h^2 v''(x_i) + \frac{h^4}{24}[v^{(4)}(\xi_i) + v^{(4)}(\eta_i)]
  260. \]
  261. e possiamo ancora una volta ottenere un'espressione ``quasi'' esplicita della $v''(x_i)$:
  262. \[
  263. v''(x_i) = \frac{1}{h^2} ( v_{i+1} + v_{i-1} - 2v_i ) - \frac{h^2}{24}[v^{(4)}(\xi_i) + v^{(4)}(\eta_i)]
  264. \]
  265. Nel nostro modello $h$ è destinato ad essere piccolo, perché $h = \frac{1}{n+1}$ e intuitivamente $n$ deve essere un
  266. numero grande se vogliamo approssimare bene il problema continuo. Abbiamo quindi che $h^2 \to 0$ quando $n \to \infty$
  267. e vorremmo poter dire che possiamo trascurare il termine con le derivate quarte.
  268. Se così fosse avremmo infatti ricondotto il nostro problema ad un problema di autovalori.
  269.  
  270. Possiamo riscrivere infatti le relazione in questo modo
  271. \[
  272. Av - \frac{h^2}{24} \tau = \lambda v
  273. \]
  274. dove $v = \trasp{( v_1 \ldots v_n )}$ e
  275. \[
  276. A = \left[ \begin{array}{cccccc}
  277. -2 & 1 & & & & \\
  278. 1 & -2 & 1 & & & \\
  279. & \ddots & \ddots & \ddots & & \\
  280. & & 1 & -2 & 1& \\
  281. & & & 1 & -2 \\
  282. \end{array} \right]
  283. \]
  284. e dove $\tau$ è un opportuno vettore che contiene i termini del tipo $\tau_i = v^{(4)}(\xi_i) + v^{(4)}(\eta_i)$.
  285. Osserviamo che possiamo dare una maggiorazione alla norma di $\tau$ perché essendo la derivata quarta di $v$ continua
  286. su un compatto è limitata, e quindi $\forall i \: |\tau_i | \leq M$ per un opportuno $M$.
  287.  
  288. Ricordiamo il Teorema~\ref{te:BauerFike}; questo dice che presa una norma assoluta ed $A$ diagonalizzabile ed $F$
  289. una matrice di perturbazione per ogni autovalore $\lambda$ di $A + F$ esiste un autovalore $\mu$ di $A$
  290. tale che $||\lambda - \mu|| \leq \cond{T}||F||$ dove $T$ è il cambio di base che diagonalizza $A$.
  291. Se poniamo $F = -\frac{h^2}{24}\tau \trasp v$ dove $v$ è un autovettore di $v$ è tale che
  292. $Av - \frac{h^2}{24}\tau = \lambda v$ allora si ha
  293. \[
  294. (A - \frac{h^2}{24} \tau \trasp v) v = \lambda v
  295. \]
  296. e quindi esiste $\mu$ autovalore di $A$ tale che\footnote{Osserviamo che, essendo $A$ reale simmetrica
  297. il cambio di base che la diagonalizza è ortogonale e quindi ha condizionamento $1$.} $||\lambda - \mu|| \leq ||F||
  298. = \frac{h^2}{24} \cdot \frac{||\tau\trasp v||}{\trasp vv} \leq \frac{h^2}{24\trasp vv} \sqrt{\rs{\trasp \tau v\trasp v\tau}}
  299. = ||\tau|| \frac{h^2}{24 \trasp vv}$; questo si ottiene osservando che la norma di una matrice diade $v\trasp v$
  300. è data dalla norma du $v$.
  301.  
  302. Vogliamo ora mostrare che $\frac{||\tau||}{||v||}$ è limitato superiormente da una costante, in modo
  303. da provare la convergenza della nostra approssimazione.
  304.  
  305. Consideriamo la seguente serie di eguaglianze
  306. \[
  307. \sqrt{h} || \tau ||_2 = ( \sum_{i=1}^{n} v^{(4)}(\xi_i)^2 + v{(4)}(\eta_i)^2)^{\frac 1 2} \sqrt{h}
  308. = ( \sum_{i=1}^{n} h v^{(4)}(\xi_i)^2 + h v{(4)}(\eta_i)^2)^{\frac 1 2}
  309. \]
  310. Osserviamo che l'ultima espressione può essere intesa, per $h \to 0$, come un'approssimazione dell'integrale
  311. di Riemann di $v^2(x)$, ed essendo l'integrale di una funzione continua su un compatto è limitato
  312. superiormente da una costante. Abbiamo quindi provato la tesi.
  313.  
  314. Introduciamo ora un metodo iterativo che possiamo vedere come una estensione del metodo delle potenze
  315. e che ci permetterà di studiare nel dettaglio questa situazione.
  316.  
  317. \subsection{Il metodo delle iterazioni ortogonali di sottospazi}
  318. Il metodo delle potenze come è stato analizzato nella Sezione~\ref{sec:metodopotenze} è basato sull'idea
  319. di prendere un vettore e iterare su di lui l'applicazione individuata dalla matrice $A$ di cui si vogliono
  320. calcolare gli autovalori. \\
  321. Osserviamo che questa idea è equivalente (anzi, forse è meglio rappresentata) all'iterare un sottospazio
  322. vettoriale di dimensione $1$. Supponiamo ora di voler calcolare, invece che 1, più autovalori delle matrice,
  323. precisamente $k$ (dove $k < n$ ed $n$ è la dimensione delle matrice) ognuno di molteplicità 1\footnote{%
  324. Questo solo per semplicità di esposizione. Non è complicato generalizzare l'idea}. Una naturale estensione del metodo
  325. sarebbe iterare un sottospazio vettoriale di dimensione $k$. Questo dovrebbe convergere ad un sottospazio di dimensione
  326. $k$ uguale alla somma degli autospazi dei primi $k$ autovalori.\\
  327. Si può osservare subito un problema computazionale. Sebbene questo discorso sia teoricamente corretto, è facile prevedere
  328. che il nostro spazio di dimensione $k$ convergerà verso l'autospazio relativo
  329. all'autovalore dominante (che è di dimensione 1). Più precisamente, supponiamo di rappresentare lo spazio
  330. con una matrice $x$ $n \times k$ le cui colonne siano una base dello spazio. Allora l'iterazione sarebbe
  331. \[
  332. \left\{\begin{array}{lcl}
  333. x_0 &=& x \\
  334. x_{k+1} &=& Ax_k
  335. \end{array} \right.
  336. \]
  337. Per lo stesso ragionamento fatto nel caso del metodo delle potenze originale tutte le colonne di $A$ convergeranno
  338. a multipli dello stesso vettore (quello dell'autovalore dominante).
  339.  
  340. Un modo di risolvere questo problema potrebbe essere assicurarsi che durante l'iterazione tutte le colonne restino
  341. ortogonali fra loro. Consideriamo la seguente iterazione
  342. \[
  343. \left\{ \begin{array}{lcl}
  344. x_0 &=& x \\
  345. T_{k} &=& A x_k \\
  346. Q_k R_k &=& T_k \: \text{(scomposizione $QR$ di $T_k$)} \\
  347. x_{k+1} &=& Q_k
  348. \end{array} \right.
  349. \]
  350. Ricordando che la scomposizione QR di una matrice $n \times k$ con $k < n$ è tale che $Q$ è rettangolare
  351. ed è $n \times k$ e $R$ è quadrata $k \times k$. In particolare si osserva che nella nostra iterazione
  352. le colonne di $Q_k$ sono una
  353. base ortonormale per lo spazio generato dalle colonne di $T_k$.
  354. Osserviamo che calcolare esplicitamente $x_k$ non è realmente necessario e possiamo riformulare
  355. l'iterazione. Poniamo
  356. \[
  357. B_k = \trasp{Q_k} A Q_k \qquad \text{e} \qquad B_k = U_k D \trasp{U_k}
  358. \]
  359. dove $U_K D \trasp{U_k}$ è la decomposizione spettrale di $B_k$. Si osserva che $T_{k+1} = A Q_k =
  360. Q_k B_k = $.
  361. % TODO: Capire l'iterazione implicita.